Trasferimento Cecina – Marina di Pisa

Venerdì 19 aprile 2019:  non ho ancora provveduto al trasferimento della barca a Marina di Pisa per i lavori invernali che diventeranno ormai primaverili. I tanti impegni di lavoro non mi lasciano respiro e confesso, con un certo imbarazzo, di averne ormai le scatole piene. Sono nervoso, stanco e mi chiedo quando mai ci riuscirò. Provo a buttare uno sguardo al meteo: per domani le previsioni sembrano decenti. Cielo sereno e vento da Est forza 4…si può fare. Chiamo il cantiere e chiedo se ci sarà qualcuno ad aspettarmi e la risposta è affermativa. Sento Vale che praticamente influenzata accetta la proposta dell’ultimo secondo. Resta un ultimo ostacolo da superare: come vincere la logistica. Arrivando a Marina di Pisa in barca, infatti, ho la necessità di tornare a Cecina per recuperare l’auto. Si offre di venirci a prendere Gian Paolo che oltre ad essere socio in affari, è un nostro grande amico. Conosco la sua avversione nei confronti della nautica da diporto (frutto dell’unica sua sfortunata esperienza a bordo con il sottoscritto, quando vomitò anche l’anima, poveretto) ma provo a lanciare il sasso, senza troppe speranze: “perché non vieni con noi, potresti essermi utile visto che Vale non sta bene”. Incredibilmente ricevo risposta positiva…comincio a sospettare che anche Vale e Gian non sopportassero più il mio nervosismo…

Fantastico è venerdì, dovrò lavorare almeno fino alle 20.30, non ho preparato nulla e ho ingaggiato l’equipaggio più sgangherato che ci possa essere: una moglie che lancia acuti dopo 5 gradi di sbandamento (domani ci saranno 20 nodi ad attenderci) ed un socio inesperto e inconsapevole di cosa dovrà affrontare…domani vedremo scene tipo “la barca più pazza del mondo”…ma noi siamo fatti così…che ci volete fare.

La trasferta parte in salita: entriamo nel casello autostradale di Parma dopo un’ora e mezza di auto…mi sa che questa sera raggiungeremo Cecina molto tardi ed io sbadiglio da quando siamo partiti.

Alle 2 siamo finalmente in barca. Io e Vale ci rintaniamo nella cabina di prua mentre Gian dormirà a poppa. Stranamente, nonostante l’enorme stanchezza non riesco a chiudere occhio. Mi godo gli inquietanti ululati del vento, cullato da Cormorana al caldo della nostra cuccetta di prua mentre abbraccio la mia compagna di vita da sempre… adoro questi momenti che solo la barca sa regalare…ma speriamo si calmi un pochino…

Alle 6.30 scatto come una molla, aiutato dalla fastidiosissima sveglia dimenticata da Vale, che chiaramente resta al calduccio a dormire… Uno sguardo fuori dall’oblò…il cielo sembra terso.

Passauomo, oblo
Sguardo da passauomo

Esco dalla cabina di prua e sembra che anche  l’uomo di vedetta non abbia, per ora, intenzione di alzarsi e uscire da quella di poppa …in effetti è prestino…

Io ne approfitto per fare il pieno di diesel a Cormorana e per recuperare un carrello che utilizzeremo per sbarcare cose inutili alla navigazione che ci attende.

Piano piano anche il resto dell’equipaggio si riprende, montiamo lo sprayhood e ce ne andiamo al bar per fare una sostanziosa colazione.

Alle 9.45 molliamo gli ormeggi, la giornata è splendida: sole, caldo  e un bel vento che ci permette di avanzare con un passo spedito.

Equipaggio in partenza

Velocemente, si fa per dire (siamo pur sempre su un una piccola barca a vela), vediamo sfilare la costa etrusca tra le sue bellezze e gli evidenti, quanto invasivi, interventi antropici.

Così, la bellezza del panorama delle pinete di Vada e delle sue basse acque che lasciano intravedere i fondali anche a distanza dalla costa, viene presto sfregiata dagli impianti della Solvay che compaiono lugubri e minacciosi  all’orizzonte, raggiungendo il mare con un lunghissimo pontile, dedicato al carico/scarico merci…non posso fare a meno di pensare a quanto male abbia fatto l’uomo a questa nostra Terra meravigliosa che non tornerà mai più come prima….

Per fortuna la piccola e bella Castiglioncello, con le sue scogliere a ridosso del mare, ridona armonia a questo quadro che la natura ci sta offrendo.

L’equipaggio sembra apprezzare questo trasferimento forzoso, anche se il vento non cenna a diminuire e che, anzi, aumenta.  L’aria si fa più frizzante, tanto da consigliarci di indossare cerata e berretto di lana!

L’aria rinfresca e indossiamo le cerate

Vale, al riparo dalle raffiche grazie alla protezione offerta dallo spryhood, si gode il primo vero sole caldo e per ora non sembra avere la necessità di coprirsi.

Raggiungiamo nel frattempo Quarcianella il cui Castel Sonnino, ergendosi solitario e imponente sul promontorio, domina uno dei tratti più belli della costa livornese, ricco di anfratti e calette dove un tempo attraccavano i pirati.

Dopo qualche miglio di costa selvaggia, intuiamo l’imminente arrivo a Livorno, dagli avvistamenti sempre più frequenti di traghetti e porta container. La rotta tracciata automaticamente da Navionics mi consiglia il passaggio nell’avamporto ma preferendo non agitare l’equipaggio, passo al largo facendo attenzione a non incrociare la rotta dei traghetti.

Proseguiamo quindi fino a Marina di Pisa, che vista dal mare sembra un villaggio lagunare. Il mio rimessaggio si trova sul fiume Arno, quindi attendo di vedere l’ingresso del fiume prima di entrare nel suo ventre.

Arno, fiume, ingresso
Si intravede l’ingresso del fiume Arno
Entrata in Arno

L’entrata in Arno è affascinante con i trabucchi in fila sulla sponda sinistra, intenti in una pesca apparentemente infruttuosa.

Bilancino, trabocco, pesca
Trabucco intento nella pesca
Trabocco, bilancino, pesca
Trabucco

All’interno delle placide acque del fiume, alcuni ragazzini si stanno allenando sui piccoli optimist: la vista di queste simpatiche vasche da bagno con la vela, governate da giovanissimi capitani mi ha sempre messo di buon umore…ora lo sono ancora di più.

Raggiungiamo quindi la darsena dove verrà alata la nostra Cormorana. Prima di ripartire per Cecina, ci concediamo un pranzo in pozzetto con brindisi a base di Franciacorta senza farci poi mancare un riposo ristoratore in branda.

Zuanelli, Fax, Jezequel
Cormorana ormeggiata

Un doveroso ringraziamento al simpatico equipaggio che ha reso il trasferimento una divertente navigazione. Di seguito un brevissimo filmato della bella giornata.

Ora non ci resta che preparare la nostra amata per l’imminente stagione estiva, ormai alle porte!

Il breve filmato della giornata di trasferimento

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